mercoledì 28 marzo 2012

Il Tempio di Apollo Sosiano

 
Il Tempio di Apollo nell’area del Circo Flaminio, fu l’unico a Roma dedicato al dio fino alla costruzione dell’altro grande tempio sul Palatino. Venne votato nel 433 a.C. in seguito ad una pestilenza e consacrato ad Apollo Medicus, quindi dedicato nel 431 a.C. dal console Cneo Giulio. Questo tempio venne eretto nei Prata Flaminia, nel luogo dove già da tempo esisteva un santuario di Apollo (Apollinar). L’edificio venne restaurato nel 359 a.C. e ancora nel 179 a.C. con la realizzazione della nuova statua di culto del dio opera dello scultore Timarchides. 

Nel 34 a.C. fu integralmente ricostruito da Caio Sosio, da cui l’appellativo di Sosiano. I resti del tempio appartengono proprio a questa ricostruzione: il podio (21 x 40 m.) alto 5, 50 m. è costituito da calcestruzzo con blocchi di travertino e tufo, e al suo interno sono stati trovati resti appartenenti al restauro del 179 a.C. tra cui un’iscrizione a mosaico; sul podio si trovano le tre colonne corinzie di marmo lunense (Carrara) rialzate dopo lo scavo e alte circa 14 m., sormontate da fregio  con bucrani e ghirlande di olivo. Per la costruzione del vicinissimo Teatro di Marcello il tempio venne arretrato di qualche metro e addossato al Portico di Ottavia, e la scala frontale di accesso venne eliminata per far posto a delle scalette laterali.

Il tempio originariamente si presentava come uno pseudoperiptero, con un pronao con sei colonne sulla fronte e tre sui lati e sette semicolonne per ogni lato della cella; l’interno della cella era articolato in una doppia fila di edicole riccamente ornate da colonnine di marmo policromo e timpani triangolari e lunati inquadrati da colonne di marmo africano e capitelli corinzi; l’architrave era decorato da un fregio con scene di battaglia e cortei trionfali, i cui resti sono conservati nei Musei Capitolini; sappiamo dagli autori antichi che frequentemente all’interno del tempio si svolgevano le riunioni del senato ed inoltre erano qui conservate numerose opere d’arte, tra cui alcune pitture di Aristide di Tebe, sculture di Fisilisco di Rodi, l’Apollo con la cetra di Timarchides e un gruppo di Niobidi di Skopas o Prassitele.
All’esterno il frontone era decorato con scena di Amazzonomachia con statue di marmo pario, forse provenienti da un tempio greco di Eretria, databili al V secolo a.C. Nove di queste statue tra le quali compaiono Atena, Ercole. Teseo e Amazzoni a cavallo sono conservate nei Musei Capitolini.